Il formato PDF di Adobe rappresenta uno dei formati più diffuso e utilizzato in tutto il mondo, un vero e proprio jolly di grande versatilità e utilizzo.

I PDF infatti rappresenta il perfetto interscambio tra diversi utilizzi e tra diversi software, e anche nella stampa digitale di grande formato è uno standard più che consolidato: in teoria, con un unico file generato posso inviarlo a un cliente per ottenere un’approvazione e utilizzare lo stesso per la stampa.

Come dire: quello che vedi è quello che stamperò. Ma un conto è visualizzare un file PDF con i comuni software reader, come Adobe Acrobat Reader, un altro è creare un file correttamente in modo che sia adatto alle specifiche di stampa richieste, cosa assolutamente non scontata.

Quello che vedi…non è quello che ottieni!

Esagerando, dire che un pdf è sempre un pdf è come se mettessimo a confronto uno smarphone da 100 euro con un top di gamma che costa 8 volte di più: sempre smartphone sono, ma le prestazioni sono ben diverse e quello più economico va bene solo per certi utilizzi.

Quando è necessario inviare al cliente un progetto per far vedere lo stato di avanzamento o le ultime correzioni apportate si tende a privilegiare la leggerezza piuttosto che la qualità, cosa che si può facilmente verificare provando a stampare il file oppure anche ingrandendolo a video; senza considerare che spesso mancano di caratteristiche indispensabili per la stampa, come le abbondanze sui lati, richieste per consentire la stampa di colori e grafiche fino ai bordi, che li rende inutilizzabili per la stampa.

Anche se purtroppo non capita raramente di ricevere dei PDF che il cliente ha ricevuto dall’agenzia o dal grafico di sua fiducia e che erroneamente ritiene di poter inviare alla stampa senza nessun problema: spiegare questa cosa non è affatto un compito agevole sia per chi stampa sia per i professionisti della comunicazione.

Creare un PDF per la stampa perfetto

Tornando a noi e immaginiamo di essere un grafico che deve preparare un PDF esecutivo: ci siamo sorbiti un briefing di 2 ore, lavorato per giorni ad un progetto e presentato alcune proposte creative, portato avanti quella scelta (per non dire stravolta) dal cliente e provveduto a qualche revisione (se va bene), finalmente abbiamo l’ok definitivo (ancora non ci crediamo) ed è il momento di preparare il file definitivo per la stampa! Ecco come prepararlo nel modo corretto.

Dimensione

Assicuratevi che la dimensione del file corrisponda a quella reale di stampa. E’ possibile utilizzare pdf in proporzione, ad esempio se i file hanno dimensioni fisiche molto grandi e i software non riescono a generare una pagina oltre una certa misura; l’importante è che la risoluzione sia adeguata alla dimensione di stampa.
Non dimenticate di verificare le abbondanze, soprattutto se il prodotto da stampare è di piccole dimensioni un adattamento anche di pochi millimetri per andare “al vivo” con la grafica può generare risultati non ottimale. Di solito nelle specifiche di stampa o nei template il valore viene indicato.

Risoluzione

La stampa digitale di grande formato ha delle esigenze di risoluzione inferiori rispetto a quella tipografica, dovuta al fatto che i materiali hanno una distanza di osservazione decisamente superiore, generalmente è di qualche metro.
In ogni caso, in base alla distanza alla quale il prodotto di grande formato andrà osservato, si consiglia di mantenere un numero minimo di DPI (dot per inch, punti per pollice) riassumibile come di seguito.

Dimensione stampaDistanza di osservazioneRisoluzione richiesta
 meno di 1 metri meno di 0,5 metri da 200 a 300 dpi
 da 1 a 3 metri da 0,5 a 2 metri da 120 a 200 dpi
 da 3 a 6 metri da 2 a 6 metri da 90 a 120 dpi
 più di 6 metri più di 6 metri da 60 a 90 dpi

 

La risoluzione del PDF è fondamentale per le immagini che vengono incorporate, sia che si tratti di illustrazioni che di immagini.
Si consiglia di verificare bene la risoluzione dell’immagine di partenza rispetto alla dimensione di stampa, poichè nel caso risulti inferiore ai valori minimi si potrebbero ottenere risultati non soddisfacenti e stampe con bassa definizione. Viceverse, se le immagini hanno una risoluzione molto più grande della dimensione minima richiesta, si consiglia di abbassarla ed avvicinarla a quella per la stampa per non creare file eccessivamente pesanti.

Colore

Un elemento molto importante che facilmente può generare delle incomprensioni e (ahimè) contestazioni è il colore.

I monitor, infatti, utilizzano il metodo di colore RGB, un sistema di tipo “additivo”: si ottiene il colore sommando le luminosità di ogni colore base (Rosso, Blu, Verde) fino a ottenere il colore desiderato.

Nella stampa tipografica e in quella digitale invece si utilizza il metodo CMYK, la classica quadricromia (ciano, magenta, giallo, nero): partendo da 4 colori base si ricreano tutti gli altri combinali tra loro per “sottrazione” di luce (es. giallo + magenta = rosso; ciano + giallo = verde). L’assenza di colore equivale al BIANCO (il punto di bianco dipende da quello del supporto cartaceo), la presenza completa dei 4 restituisce un NERO.

La gamma colori CMYK è minore rispetto a quella RGB, specialmente nelle tonalità brillanti, fluo e metalliche. L’RGB gestisce moltissimi colori che non esistono in CMYK: una conversione di un’immagine da RGB a CMYK, in presenza di determinati colori, dà un risultato di stampa normalmente più spento, e le tonalità di colore visualizzate prima sul monitor cambiano notevolmente rispetto al risultato finale nella stampa.

Esiste anche un ulteriore problema legato alla taratura del colore del monitor con cui si è lavorato, cosa affatto scontata, che porta anche professionisti del settore a lavorare su colori diversi rispetto a quelli corretti e di conseguenza a generare pdf di stampa ulteriormente stravolti. La cosa si complica ulteriormente se il progetto grafico prevede la presenza di colori Pantone, che non solo cambiano decisamente se visualizzati a video con metodo RGB, ma che non sono replicabili stampati in quadricromia.

pdf per la stampa

Oltre a scegliere tinte e colori che non determinano particolari variazioni tonali una volta convertiti, in quest’ultimo caso esistono apposite mazzette Pantone che mostrano il colore di riferimento e la relativa stampa in quadricromia affiancata, un ottimo riferimento per valutare bene i risultati di stampa.

Testi

Se un pdf può essere visto in modo corretto con un qualsiasi reader, nel caso il file dovesse essere aperto da un programma di editing o prestampa le cose cambiano radicalmente: se chi riceve e apre il pdf non ha le font utilizzate dall’utente la visualizzazione non sarà corretta, ma il carattere sarà sostituito da quelli disponibili nel sistema (anche se segnalato).
Per questo motivo le font andrebbero sempre convertite in tracciati (curve): questo permette anche di ottenere file non modificabili nei testi e quindi più sicuri anche per l’autore nel caso che qualcuno volesse alterarli o aggiornarli.

Sovrastampe

Si tratta di un elemento che spesso cade nel dimenticatoio: non fornite file con oggetti in sovrastampa!

Non trattandosi di stampa tipografica infatti non esiste sovrapposizione di colore, anzi in questo caso i risultati potrebbero essere del tutto diversi da quelli visualizzati a video in quanto il colore che sta sopra si “mischierebbe” con quello che sta sotto.

Sovrastampa pdf per la stampa

Inoltre…

  • Si consiglia di non utilizzare tratti troppo sottili o testo troppo piccolo.
  • Non avvicinare troppo scritte, loghi o elementi ai bordi di quello che viene realizzato.
  • Se utilizzate dei distanziali, tenete conto che nella zona dove verranno applicati la grafica risulterà “occupata”.
  • Per materiali o lavorazioni particolari il PDF deve avere delle caratteristiche “ulteriori”: ad esempio, nel caso di adesivi prespaziati non deve contenere simboli o disegni non vettoriali, e i tratti e i carattere devono rispettare degli standard minimi.

 

Concludendo

Non è così scontato preparare un file ottimale per la stampa pur non trattandosi di un’operazione così complicata.

MePrint offre guide specifiche per la preparazione dei PDF di stampa scaricabili all’interno della scheda del prodotto corrispondente, come ad esempio quella per i prespaziati oppure per gli adesivi pvc.

Inoltre, da ogni prodotto è possibile scaricare un file PDF già con le dimensioni richieste, sia che si tratti di prodotti con dimensioni standard sia con dimensioni personalizzate, il ché facilita molto l’utente nella preparazione del file esecutivo.