Il font Comic Sans: o si ama o si odia!

Alcuni addetti ai lavori solo a sentirlo rammentare sbiancano in volto e iniziano a tremare (anche in estate che fuori ci sono almeno 35°…).

Per altri, invece, stai nominando una delle “cose” più adorabili del mondo.

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Stiamo parlando di lui: il font COMIC SANS! Probabilmente una delle cose più controverse del nostro tempo!

Il Comic Sans: un carattere controverso!

Esempio di Comic Sans

Esempio di Comic Sans

Ma perché tanta attenzione e tanta controversia intorno a un font che ha superato già i 20 anni di vita?

Trattandosi di un carattere molto naif, l’utilizzo del comic sans  in  situazioni tipografiche non appropriate è ormai costantemente deprecato; praticamente “offendere” questo font e chi lo usa è diventata una moda! Quindi, per esempio, se vi venisse in mente di scrivere il vostro curriculum vitae in comic sans fermatevi e andate a fare una passeggiata… 🙂

Il Comic Sans, infatti, non è nato come carattere tipografico, esso fu inventato da Vincent Connare, un designer che lavorava per Microsoft, in risposta ad una esigenza della sua azienda.

Microsoft, infatti, negli anni ’90, aveva in banco la progettazione di un programma di assistenza chiamato Microsoft Bob,  pensato per aiutare chi, per la prima volta, si approcciasse a un computer. Il protagonista “assistente” di questo programma era un cane cartone animato, il quale elargiva consigli e spiegazioni all’utente esprimendosi attraverso dei fumetti.

A Connare sembrò estremamente fuori luogo che nei fumetti del cane parlante le parole fossero scritte in Time New Romans (!!!) e così decise di creare un nuovo font, ispirandosi proprio ai caratteri dei fumetti.

Da questa intuizione nacque il Comin Sans!

Microsoft decise in seguito di inserire questo font nella versione definitva di Windows 95 e da questo momento in poi, per molti grafici in particolare, iniziò una dura vita di passione e tragedie… 🙂

La colpa non è del Comic Sans!

Il Comic Sans non ha qualcosa di sbagliato in sé, anzi! Piace moltissimo alle persone perché è  semplice e simpatico, ma, proprio per questo, inizia anche ad essere usato sempre più frequentemente a sproposito.

Ricordiamoci che è un carattere nato per scrivere fumetti… difficilmente può andare ugualmente bene per scrivere documenti ufficiali o mail di lavoro o per essere utilizzato all’interno di grafiche di un certo tipo.

In conclusione ciò che di importante dobbiamo portarci a casa dalla storia del Comic Sans è che ogni font esprime qualcosa, non è semplicemente e soltanto uno stile con cui decidiamo di comporre un documento: a seconda del contesto e di cosa vogliamo dire conferisce un particolare tono di voce.

E se i brand più conosciuti utilizzassero il Comic Sans come font istituzionale come apparirebbero? Qualcuno si è divertito a farlo, a voi il giudizio.
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